lunedì 4 giugno 2012

Poter scegliere: IL PIANO DEL PARTO


Durante la gravidanza, a tutte le coppie capita di fantasticare sulla nascita del proprio bambino. Si pensa a come sarà, a come si manifesteranno le prime avvisaglie, a quanto sarà intenso il dolore, ci si chiede se andrà tutto bene. Per chi ha scelto di partorire in ospedale (ricordiamo che i bambini possono nascere in sicurezza anche a casa o in casa maternità) le domande e le incertezze aumentano: chi incontrerò in sala parto? Mi sarà permesso muovermi come desidero? Potrò mangiare e bere? Dovrò stare attaccata al cardiotocografo per l’esecuzione del tracciato? Mi faranno flebo? In che posizione potrò partorire? Dove verrà portato il bambino dopo la nascita? Il papà potrà assistere al bagnetto?...e tante altre ancora. Di fronte a queste incognite relativamente ai protocolli vigenti in ogni struttura ospedaliera o alle modalità assistenziali delle singole ostetriche che si potranno incontrare, proponiamo a tutte le coppie uno strumento facile ed utile che possa consentire una rapida comunicazione con le ostetriche e il personale ospedaliero che vi accompagnerà nel magico momento della nascita del vostro bambino: IL PIANO DEL PARTO.




Questo strumento, molto utilizzato nei Paesi anglosassoni e del Nord Europa, è in via di diffusione anche in Italia. Consiste in un semplice e chiaro elenco dei desideri e delle volontà della coppia relative alla nascita e alle cure assistenziali dei giorni di degenza in ospedale. Questo documento, datato e firmato da entrambi i genitori, o almeno dalla donna, è da consegnare all’ingresso in ospedale alle ostetriche di turno, e verrà conservato nella cartella clinica. Consente una rapida e facile comunicazione tra la coppia e il personale ospedaliero, ponendo in evidenza quali possono essere per voi i punti importanti ed irrinunciabili (salvo situazioni di urgenza/emergenza) del momento della nascita del vostro bambino, avendo come obiettivo il garantirvi un’esperienza il più possibile vicina al vostro sentire, ai vostri sogni, bisogni, desideri.


In base alle evidenze scientifiche, ai protocolli internazionali e ai più recenti studi in linea con un’assistenza rispettosa della naturalità dell’evento, vi proponiamo un esempio, una traccia di come poter scrivere il vostro piano del parto. Il nostro consiglio è quello di lavorare insieme come coppia, immaginando come vi piacerebbe accogliere il vostro bambino e cosa ritenete importante per voi e per lui in quei momenti, modificando a vostro piacimento questo documento. Farvi aiutare da un’ostetrica per la compilazione può facilitarvi nella comprensione di alcune procedure assistenziali elencate in questo esempio, e i loro rischi e benefici per voi e per il bambino.

Buon lavoro…e buona nascita!


PIANO DEL PARTO

Al Direttore dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia (cognome e nome)…
All’Ostetrica Coordinatrice (cognome e nome)…
Alle ostetriche e al personale della sala parto, del reparto di degenza e del nido
dell’Azienda Ospedaliera…

Ci chiamiamo XX YY e ZZ QQ. La data presunta del parto è il X/XX/XXXX, e insieme abbiamo scelto di partorire presso il vostro ospedale. Sicuramente comprenderete l’importanza che ha per noi e la nostra famiglia questo evento. Durante il periodo della gravidanza, abbiamo avuto la possibilità di lavorare e riflettere sui bisogni nostri e di AAA, il nostro bambino, relativamente al momento del parto e ai giorni di degenza in ospedale. A tal proposito, per poter vivere serenamente e consapevolmente la nascita di nostro figlio, abbiamo maturato alcune richieste per noi molto importanti. Vorremmo:
  • poter stare insieme per tutto il tempo del travaglio e del parto;
  • poter godere di un ambiente intimo ed un’atmosfera rilassante (luce debole, riduzione al massimo delle intromissioni, rispetto dell’intimità dell’evento, ecc);
  • poter mangiare e bere liberamente durante il travaglio;
  • che non venissero utilizzati farmaci durante il travaglio di routine, e che non fosse accelerato di routine con ossitocina;
  • che le membrane non fossero rotte artificialmente di routine;
  • poter godere del movimento libero durante il travaglio;
  • che non venissero praticati il clistere e la rasatura del pube;
  • ricevere sostegno per assumere la posizione che meglio potrà consentire di accompagnare con le spinte la nascita di nostro figlio durante il parto;
  • che non fosse praticata di routine l’episiotomia;
  • che non fosse eseguita per nessun motivo la manovra di Kristeller;
  • poter accogliere tra le braccia il bambino subito dopo il parto favorendo il contatto pelle a pelle;
  • che il clampaggio del cordone fosse ritardato attendendone la naturale fine della pulsazione;
  • che non fosse praticata l’aspirazione delle vie aeree di routine del bambino;
  • che le procedure di lavaggio e vestizione del neonato venissero ritardate di almeno un’ora dopo la nascita, favorendo il contatto e la relazione mamma-bambino;
  • che il bambino fosse alimentato al seno con il colostro/latte materno, e che non gli venissero somministrati altri alimenti in nostra assenza e senza il nostro consenso, compresa la soluzione glucosata;
  • che non fosse dato il ciuccio al bambino senza il nostro consenso;
  • poter essere adeguatamente informati, dedicando il giusto tempo alla comunicazione, su qualsiasi pratica medicalizzante dovesse rendersi necessaria durante il percorso.

Queste richieste sono state ideate in accordo con le evidenze scientifiche ed in linea con i protocolli OMS sul parto fisiologico e successive appendici. Siamo consapevoli del fatto che qualora si presentasse una reale necessità di intervenire non esiteremo a seguire le indicazioni ostetriche e mediche.
Fiduciosi dell’accoglienza di queste richieste, ringraziamo tutto il personale che ci seguirà in questo evento così importante per noi.

Data                                                                                                                                     
Firma   


Bibliografia
- Gaskin I. M. (2004) La gioia del parto. Segreti e virtù del corpo femminile durante il travaglio e la nascita. Pavia: Bonomi Editore
- World Health Organization (2006) Pregnancy, childbirth, postpartum and newborn care: a guide for essential practice. Ginevra: World Health Organization
- National Institute for Health and Clinical Excellence, National Collaborative Centre for Women’s and Children’s Health (2007) Intrapartum Care: care of healthy women and their babies during childbirth. Londra: National Institute for Health and Clinical Excellence
- Schmid V. (2010) Apprendere la maternità. Le nuove sfide di oggi, tra natura e cultura. Milano: URRA
- Marchi A. (2011) Midwifery Arte Ostetrica Ritrovata: Travaglio e parto fisiologico. Chirurgia tradizionale ed endoscopica in ostetricia e ginecologia. Siena: Cantagalli



2 commenti:

  1. Ciao, questo piano si può fare anche per un parto gemellare che ancora non si sa se sarà naturale o cesareo? Grazie

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    1. Ciao, grazie per averci scritto. Certamente il piano del parto può essere scritto in qualsiasi occasione, modellandolo nell'eventualità di un parto cesareo. Un punto critico di molti ospedali italiani è quello della presenza in sala operatoria del papà, non sempre permessa: questo, ad esempio, è un punto da accordare e discutere con la struttura ospedaliera che ospiterà la nascita.

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