Durante la gravidanza, a tutte le coppie capita di
fantasticare sulla nascita del proprio bambino. Si pensa a come sarà, a come si
manifesteranno le prime avvisaglie, a quanto sarà intenso il dolore, ci si
chiede se andrà tutto bene. Per chi ha scelto di partorire in ospedale
(ricordiamo che i bambini possono nascere in sicurezza anche a casa o in casa
maternità) le domande e le incertezze aumentano: chi incontrerò in sala parto?
Mi sarà permesso muovermi come desidero? Potrò mangiare e bere? Dovrò stare
attaccata al cardiotocografo per l’esecuzione del tracciato? Mi faranno flebo?
In che posizione potrò partorire? Dove verrà portato il bambino dopo la
nascita? Il papà potrà assistere al bagnetto?...e tante altre ancora. Di fronte
a queste incognite relativamente ai protocolli vigenti in ogni struttura
ospedaliera o alle modalità assistenziali delle singole ostetriche che si
potranno incontrare, proponiamo a tutte le coppie uno strumento facile ed utile
che possa consentire una rapida comunicazione con le ostetriche e il personale
ospedaliero che vi accompagnerà nel magico momento della nascita del vostro
bambino: IL PIANO DEL PARTO.
Questo strumento, molto utilizzato nei Paesi anglosassoni
e del Nord Europa, è in via di diffusione anche in Italia. Consiste in un
semplice e chiaro elenco dei desideri e delle volontà della coppia relative
alla nascita e alle cure assistenziali dei giorni di degenza in ospedale.
Questo documento, datato e firmato da entrambi i genitori, o almeno dalla
donna, è da consegnare all’ingresso in ospedale alle ostetriche di turno, e
verrà conservato nella cartella clinica. Consente una rapida e facile
comunicazione tra la coppia e il personale ospedaliero, ponendo in evidenza
quali possono essere per voi i punti importanti ed irrinunciabili (salvo situazioni
di urgenza/emergenza) del momento della nascita del vostro bambino, avendo come
obiettivo il garantirvi un’esperienza il più possibile vicina al vostro
sentire, ai vostri sogni, bisogni, desideri.
In base alle evidenze scientifiche, ai protocolli
internazionali e ai più recenti studi in linea con un’assistenza rispettosa
della naturalità dell’evento, vi proponiamo un esempio, una traccia di come
poter scrivere il vostro piano del parto. Il nostro consiglio è quello di
lavorare insieme come coppia, immaginando come vi piacerebbe accogliere il
vostro bambino e cosa ritenete importante per voi e per lui in quei momenti, modificando
a vostro piacimento questo documento. Farvi aiutare da un’ostetrica per la
compilazione può facilitarvi nella comprensione di alcune procedure
assistenziali elencate in questo esempio, e i loro rischi e benefici per voi e
per il bambino.
Buon lavoro…e buona nascita!
Al Direttore dell’Unità Operativa di Ostetricia e
Ginecologia (cognome e nome)…
All’Ostetrica Coordinatrice (cognome e nome)…
Alle ostetriche e al personale della sala parto, del
reparto di degenza e del nido
dell’Azienda Ospedaliera…
Ci chiamiamo XX YY e ZZ QQ. La data
presunta del parto è il X/XX/XXXX, e insieme abbiamo scelto di partorire presso
il vostro ospedale. Sicuramente comprenderete l’importanza che ha per noi e la
nostra famiglia questo evento. Durante il periodo della gravidanza, abbiamo avuto la possibilità di
lavorare e riflettere sui bisogni nostri e di AAA, il nostro bambino,
relativamente al momento del parto e ai giorni di degenza in ospedale. A tal proposito, per poter
vivere serenamente e consapevolmente la nascita di nostro figlio, abbiamo
maturato alcune richieste per noi molto importanti. Vorremmo:
- poter stare insieme per tutto il tempo del travaglio e del parto;
- poter godere di un ambiente intimo ed un’atmosfera rilassante (luce debole, riduzione al massimo delle intromissioni, rispetto dell’intimità dell’evento, ecc);
- poter mangiare e bere liberamente durante il travaglio;
- che non venissero utilizzati farmaci durante il travaglio di routine, e che non fosse accelerato di routine con ossitocina;
- che le membrane non fossero rotte artificialmente di routine;
- poter godere del movimento libero durante il travaglio;
- che non venissero praticati il clistere e la rasatura del pube;
- ricevere sostegno per assumere la posizione che meglio potrà consentire di accompagnare con le spinte la nascita di nostro figlio durante il parto;
- che non fosse praticata di routine l’episiotomia;
- che non fosse eseguita per nessun motivo la manovra di Kristeller;
- poter accogliere tra le braccia il bambino subito dopo il parto favorendo il contatto pelle a pelle;
- che il clampaggio del cordone fosse ritardato attendendone la naturale fine della pulsazione;
- che non fosse praticata l’aspirazione delle vie aeree di routine del bambino;
- che le procedure di lavaggio e vestizione del neonato venissero ritardate di almeno un’ora dopo la nascita, favorendo il contatto e la relazione mamma-bambino;
- che il bambino fosse alimentato al seno con il colostro/latte materno, e che non gli venissero somministrati altri alimenti in nostra assenza e senza il nostro consenso, compresa la soluzione glucosata;
- che non fosse dato il ciuccio al bambino senza il nostro consenso;
- poter essere adeguatamente informati, dedicando il giusto tempo alla comunicazione, su qualsiasi pratica medicalizzante dovesse rendersi necessaria durante il percorso.
Queste
richieste sono state ideate in accordo con le evidenze scientifiche ed in linea
con i protocolli OMS sul parto fisiologico e successive appendici. Siamo consapevoli del fatto
che qualora si presentasse una reale necessità di intervenire non esiteremo a
seguire le indicazioni ostetriche e mediche.
Fiduciosi dell’accoglienza di queste
richieste, ringraziamo tutto il personale che ci seguirà in questo evento così
importante per noi.
Data
Firma
Bibliografia
- Gaskin
I. M. (2004) La gioia del parto. Segreti
e virtù del corpo femminile durante il travaglio e la nascita. Pavia:
Bonomi Editore
- World
Health Organization (2006) Pregnancy,
childbirth, postpartum and newborn care: a guide for essential practice. Ginevra:
World Health Organization
- National Institute for Health and Clinical Excellence, National
Collaborative Centre for Women’s and Children’s Health (2007) Intrapartum Care: care of healthy women and
their babies during childbirth. Londra: National
Institute for Health and Clinical Excellence
- Schmid V. (2010) Apprendere
la maternità. Le nuove sfide di oggi, tra natura e cultura. Milano: URRA
- Marchi
A. (2011) Midwifery Arte Ostetrica
Ritrovata: Travaglio e parto fisiologico. Chirurgia tradizionale ed endoscopica
in ostetricia e ginecologia. Siena: Cantagalli
Ciao, questo piano si può fare anche per un parto gemellare che ancora non si sa se sarà naturale o cesareo? Grazie
RispondiEliminaCiao, grazie per averci scritto. Certamente il piano del parto può essere scritto in qualsiasi occasione, modellandolo nell'eventualità di un parto cesareo. Un punto critico di molti ospedali italiani è quello della presenza in sala operatoria del papà, non sempre permessa: questo, ad esempio, è un punto da accordare e discutere con la struttura ospedaliera che ospiterà la nascita.
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